Il pifferaio di Davos: Il “Great reset” del capitalismo: protagonisti, programmi e obiettivi.


Il World Economic Forum di Davos è una community caratterizzata dalla cooperazione ai massimi livelli tra colossi industriali e finanziari, importanti leader politici mondiali, realtà sovranazionali, banche centrali, primarie fondazioni, accademie, media e influencer globali. L’obiettivo è superare un modello economico in parte ancora fondato sulla libertà economica della piccola e media impresa privata e su basi prevalentemente nazionali, giudicato non più sostenibile, per definire una governance politica ed economica sovranazionale, basata sulla pianificazione e sul controllo. Siamo immersi da alcuni anni in una Grande Narrazione, che alimenta la percezione di crisi ed emergenze continue: dalla pandemia sanitaria alla “pandemia” climatica, dalla crisi energetica a crescenti tensioni geopolitiche. La narrazione di crisi esistenziali, e senza precedenti nella storia umana, è funzionale a rendere accettabili gli enormi sacrifici in termini di privacy, proprietà privata e libertà richiesti dall’iniziativa di Davos: la paura consente il controllo. L’agenda riguarda ogni aspetto della vita dell’uomo: dagli investimenti all’energia, dalle automobili all’organizzazione urbana, dalle abitazioni all’alimentazione, dai consumi al denaro, dall’identità alla sanità, dalla famiglia alla vita sociale. Un Grande Reset, che muove dall’ideologia climatista e dalla digitalizzazione per coinvolgere non solamente le molteplici attività umane ma addirittura tutto l’uomo, aprendo a prospettive transumane per ricreare da zero un mondo nuovo: sostenibile, inclusivo e resiliente. L’accettazione obbediente di draconiane e spesso irrazionali misure di confinamento, controllo e limitazione dei diritti più elementari durante la gestione politica della recente emergenza sanitaria ha dimostrato che con una narrazione adeguata si può facilmente modificare il comportamento umano dei più. L’epidemia CoViD-19, non a caso, è stata fin da subito considerata dal WEF una grande opportunità da cogliere, e da cogliere in fretta. Urge una contro-narrazione per rompere l’incantesimo, mostrare che il Re è nudo e scendere finalmente dalla Montagna Incantata di Davos. Per un salutare ritorno al reale, prima che il reale ci presenti il conto. Introduzione di Marco Respinti.

Description

Maurizio Milano, Edizioni D’Ettoris – € 23,90.

Il pifferaio di Davos è un libro che esplora il concetto del “Great Reset” del capitalismo. Scritto da Maurizio Milano, il testo analizza gli obiettivi e i programmi del World Economic Forum di Davos, una comunità che coinvolge colossi industriali, leader politici mondiali, banche centrali e altre figure influenti. L’obiettivo principale è superare il modello economico basato sulla libertà economica delle piccole e medie imprese e definire una governance politica ed economica sovranazionale. Questo “Grande Reset” coinvolge ogni aspetto della vita umana, dalla tecnologia all’energia, dall’organizzazione urbana alla salute. Il libro offre una contro-narrazione per sfidare questa iniziativa e promuovere un ritorno al reale.

Maurizio Milano è nato in provincia di Torino nel 1967 e milita nell’associazione Alleanza Cattolica dal 1984. Nel 1994 si è laureato in economia all’Università degli studi di Torino, con una tesi su “La crisi del Welfare State e dello stato imprenditore in Italia alla luce della dottrina sociale della Chiesa”, con particolare attenzione alla lettera enciclica Centesimus Annus di Giovanni Paolo II, relatore il Prof. Sergio Ricossa. Tra gli interessi l’approfondimento di tematiche economiche e finanziarie secondo il Magistero sociale della Chiesa e la Scuola austriaca di economia. Professionalmente si occupa di analisi dei mercati finanziari e di consulenza investimenti.